KRISTIAN GHEDINA
BIOGRAPHY
N.B. Le fotografie illustrate in questa Bio non sono cronologicamente rilevanti bensì vogliono essere un tributo all’infanzia e prima gioventù del Campione.
Nato il 20 Novembre 1969 e cresciuto nel cuore delle Dolomiti a Cortina d’Ampezzo, rinomata zona sciistica e teatro dei Giochi Olimpici del 1956. La sua prima maestra di sci è la mamma Adriana, sciatrice coraggiosa e di ottimo livello che muore tragicamente in seguito ad un incidente sugli sci quando Kristian ha soltanto 15 anni. Deciso a continuare la sua avventura da giovane atleta, Kristian dimostra di possedere uno straordinario talento per la disciplina più veloce e più pericolosa dello sci, la discesa libera.
Nel gennaio 1988, fa la sua prima esperienza in Coppa del Mondo , confrontandosi con gli atleti più forti del circo bianco. Nella stagione successiva 89/90, guadagna il suo ingresso nella nazionale maggiore e sbalordisce tutti per il suo giovane talento. Nella successiva compete nella libera di Kitzbühel già in vetta alla classifica di specialità essendosi qualificato terzo in Val Gardena (dietro a campioni affermati come Pirmin Zurbriggen e Franz Heinzer) e secondo a Schladming (dietro a Frank Piccard e davanti a Daniel Mahrer).
Ghedina, per tutti ormai “il Ghedo”, affronta la gara con determinazione, ma in seguito all’apertura dell’attacco, cade rovinosamente sulle reti di protezione procurandosi la frattura di due costole ed una commozione celebrale. L’incidente lo costringe a letto per alcuni giorni, ma insiste per rientrare in gara al più presto e dopo soli 14 giorni dall’infortunio, vince la sua prima gara di Coppa del Mondo.
Il destino vuole che fosse proprio a Cortina, sulle montagne dove aveva perso la vita sua madre.
Ma nuovi imprevisti erano in agguato: un paio di settimane prima delle finali di Coppa del Mondo si infortuna al ginocchio destro, ma la sua grande volontà e tempra gli permettono un nuovo incredibile recupero, dopo un operazione in anestesia totale con asportazione del menisco.
Kristian vince la sua seconda gara di Coppa del Mondo a soli 13 giorni dall’operazione.
La stagione successiva non è molto redditizia in termini di risultati in Coppa ma Ghedina si riesce a qualificare per i suoi primi Campionati Mondiali di Saalbach/Hinterglemm dove, dopo una prova impeccabile nella libera ed uno slalom magistrale, conquista la sua prima medaglia d’argento in combinata.
Tutto sembra procedere per il meglio, ma il 7 aprile sempre di quell’anno, finite le gare del circo bianco, in una trasferta a Courmayeur con la propria auto per cercare di guadagnare qualche posizione nella starting list dello slalom, sull’autostrada A4 nei pressi di Rho, è vittima di un terribile incidente automobilistico che lo manda in coma per 3 giorni ed in pericolo di vita.
La sua carriera, iniziata come una favola, sembra già terminata.
Nell’incidente, oltre alle numerose fratture e altre lesioni, vengono gravemente danneggiate anche le funzioni basilari del cervello, costringendo Kristian ad imparare da zero, come un bambino, tutti i movimenti.
Anche in questo caso Kristian non si da per vinto e riesce a rientrare alle gare: è il 1995 l’anno della sua rinascita. La stagione va benissimo, Kristian sale sul podio cinque volte, vince due discese e giunge all’ultima gara come primo in classifica generale della coppa di specialità.
Nel 1996 Ghedina vince un altro argento in discesa libera ai Campionati Mondiali di Sierra Nevada in Spagna e nel 1997 conquista nuovamente una medaglia, di bronzo, in discesa ai Campionati Mondiali di Sestriere in Italia: la stagione, in termini di risultati, è la più vincente della sua carriera perché in un solo anno tra discesa e super g conquistò ben 9 podi oltre alla medaglia mondiale.
Dal 1997 al 2000 Ghedina vince ogni anno, e dal 1997 detiene con il tempo di 2’24”23 il record sulla pista di discesa più lunga della Coppa del Mondo: il Lauberhorn di Wengen in Svizzera.
In questa gara, dopo aver tagliato il traguardo, Ghedina cade e si rompe una vertebra, rottura diagnosticata però solo 3 anni più tardi.
Nel 1998 vince, come primo italiano, la leggendaria gara Hanenkamm sulla “Streif” di Kitzbühel, otto anni dopo il suo indimenticabile debutto.
Nella stagione 2004/2005 in Val Gardena, sulla pista preferita di Kristian (la Saslong) , dove ha vinto quattro volte, un capriolo lo accompagna nello schuss finale fino al traguardo. Da quel giorno il capriolo è diventato il portafortuna del re della Saslong che dopo circa un mese, l’8 gennaio 2005, sale nuovamente sul gradino più alto del podio nella discesa libera di Chamonix. In quella stagione il Ghedo, all’età di 35 anni e 49 giorni, stabilisce un nuovo record nella storia dello sci alpino: non era mai successo che un trentacinquenne salisse sul podio in una gara di coppa del Mondo, dei Campionati Mondiali o dei Giochi Olimpici.
Il 15 marzo 2006 Kristian Ghedina si è affaccia al cancelletto di partenza per la centosessantaseiesima ed ultima discesa di Coppa del Mondo della sua carriera, battendo così il precedente record ottenuto da Peter Wirnsberger che concluse la sua carriera con 150 partenze nella medesima disciplina.
Con il totale di 33 podi complessivi nella sua lunga carriera in coppa del mondo tra discesa libera e super g, Kristian Ghedina rientra nel novero dei discesisti di maggior successo di tutti i tempi.
Amante delle novità e delle sfide nel 2006 Ghedina decide di gareggiare come pilota automobilistico, ruolo nel quale emerge la sua attitudine alla velocità.
Nel 2006 gareggia nel Campionato italiano superturismo, con la BMW del team sammarinese Zerocinque Motorsport e partecipa al F3000 International Masters (campionato di contorno al Campionato del mondo turismo organizzato dalla FIA) a bordo di una Lola B99/50 della Scuderia Bigazzi ottenendo discreti risultati.
Nello stesso anno esordisce nella Porsche Supercup, con il Morellato Stars Team al Nurburgring e a Barcellona.
Dal 2007 al 2011 corre nell’International Superstars Series ottenendo 9 podi totali e vincendo la sua prima gara nel 2009 sul circuito del Mugello.
Attualmente Kristian Ghedina si occupa di promuovere il movimento sciistico attraverso la partecipazione ad eventi internazionali di sci, oltre a collaborare attivamente con aziende di settore per lo sviluppo dei materiali tecnici.
Tra le sue attività, il MOVER Exclusive Sport Experience, un progetto che mira a far sperimentare la montagna agli appassionati in un modo innovativo e dedicato.
Inoltre è stato consulente personale del campione olimpionico croato Ivica Kostelic, che negli ultimi anni lo ha voluto al suo fianco per migliorare e perfezionare la sua tecnica, e si dedica a molteplici iniziative benefiche in tutta Europa.